L’annuncio di Mattero Salvini di voler chiudere l’esperienza del governo Conte, ha mandato in fibrillazione il mercato azionario italiano e fatto impennare lo spread. Movimenti prevedibili, conseguenza dell’instabilità politica.
Altrettanto prevedibili sono, nei territori, riunioni e incontri che la fine eventuale della legislatura ha obbligato ad anticipare per pianificare accordi elettorali e candidature. Oggi sui social non sono mancati buongiorni da tanti aspiranti candidati, davanti alla tazzina di caffè caldo al bar.
In Sicilia, infatti, le elezioni hanno un rituale particolare. Amministratori ed eletti nei comuni riescono a far valere il proprio peso elettorale e stringono patti elettorali con i possibili candidati o rappresentanti dei partiti per sostenere qualcuno. Nessuno si tira indietro, perchè si prova ad entrare in una filiera di potere che dal singolo comune – piccolo, medio o grande – arriva agli eletti in Assemblea Regionale Siciliana, fino ai parlamentari alla Camera dei Deputati o al Senato della Repubblica.
Nel periodo di vigenza elettorale del sistema elettorale senza preferenze questa divisione in cordate non è stata sempre evidente, manifestandosi con l’avvicinarsi delle elezioni per riuscire a conquistare un posto in lista. Gli eletti al Parlamento nazionale però, poi quasi scomparivano dal territorio, essendo più utile la vicinanza a chi poteva nuovamente metterli in lista.
Adesso che il voto di preferenza ha ripreso un po’ di peso riunioni di famiglia e di gruppi di amici sono più evidenti e mirano a scegliere il candidato con più possibilità di elezione. Quasi come all’ippodromo si studia il cavallo vincente.
In questi circoli, più o meno grandi, si discute dei problemi e delle possibili soluzioni ma la conquista di potere da gestire è il fine ultimo. Poi ci sono anche movimenti e partiti che provano ad organizzarsi, ma anche questi non sono esenti da logiche familiari e di conquista di spazi nelle stanze dei bottoni.
Se alla fine vengono eletti rappresentanti che non aprono mai bocca nelle aule parlamentari è anche per questo. Meglio riuscire ad eleggere l’amico onore’ che mandare a Roma chi veramente possa risolvere i problemi.
Tutto questo nel campo del lecito, perchè nell’illecito la mafia non smette mai di preparare candidati ed eletti.